Amore e Psiche

Il mistero della statua di Canova esposta al Louvre

Il nostro esperto di misteri dell’arte, Roberto Langdone è a Parigi presso il Louvre per esaminare l’opera di Antonio Canova: Amore & Psiche. Cosa mai ha trovato di tanto misterioso?

La storia di Amore e Psiche
La favola dell’amore tra Amore e Psiche proviene dagli scritti di Apuleio. Psiche, giovane fanciulla seducente subisce la gelosia della Dea Venere che manda Amore, suo figlio a vendicarsi. Ma quest’ultimo se ne invaghisce e passa con Psiche notti infuocate senza mai svelare la sua vera identità. Infatti Amore fece promettere alla sua amata di non scoprire mai il suo volto così da non essere scoperto e subire le ire della Dea Venere. Purtroppo però, Psiche non resistette alla curiosità e una volta scoperta la vera identità, fu gettata dallo sconforto, allontanata da Amore.

L’opera di Canova
La scultura di Antonio Canova coglie un attimo romantico: il momento del bacio. Quel momento in cui la coppia si avvicina, si guarda e sta per dare un bacio amoroso. Tutto il complesso scultoreo è concentrato in quell’attimo. Amore è appoggiato ad un ginocchio, mentre Psiche sdraiata e davanti al suo amato lo fissa guardandolo in alto. L’intero complesso genera una X dolce e sensuale mentre le braccia dei due soggetti creano due cerchi. È evidente una ripresa dal mondo classico, infatti non a caso Canova rappresenta un importante esponente del Neoclassicismo. A tal proposito dovremmo sottolineare il forte biancore del marmo caratteristico delle statue in questo periodo. Ma in questo specifico caso, riscontriamo qualcosa di diverso.

Amore e Psiche dal colore rosaceo
Non è un caso che la statua di Canova si trovi di fronte ad una finestra all’angolo della sala. Attraverso i raggi del sole è possibile notare una peculiarità nel colore della statua e cioè che non è evidente quel biancore caratteristico del marmo, bensì è possibile notare una tonalità rosacea. Ma come è possibile? È molto semplice, lo scultore italiano durante la preparazione della statua la ricopriva di una strato di cera rossa o ambra per poter ricreare l’effetto dell’incarnato. Infatti questo colore è possibile trovarlo solamente sulle parti corporee e non in tutte le parti. 

Le parole di Roberto Langdone
Antonio Canova è il vero esempio del neoclassicismo. Uno scultore che dal passato è riuscito ad ispirarsi e ad inserire qualcosa di nuovo. Sembra quasi un gioco assurdo pensare che le statue neoclassiche dovevano essere completamente bianche per ricreare l’effetto delle statue antiche, quando invece è risaputo che nell’antichità le statue erano completamente colorate e non bianche. Eppure Canova ha voluto “dare colore” ad Amore e Psiche rendendole sempre più reali. Non è semplicemente un gusto personale, ma una sperimentazione per ricreare sempre più sculture veritiere. Canova in questo modo, non ha colorato la statua ma l’ha resa viva!

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