Apollo e Dafne a Roma
La statua di Bernini a Galleria Borghese
A Roma, presso la celebre Galleria Borghese, è esposto un gruppo scultoreo molto noto al pubblico: Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini. Oggi raccontiamo le sue caratteristiche, le sue novità, la sua storia.
La Statua commissionata a Bernini
Apollo e Dafne, rappresenta una delle tante commissioni volute dalla famiglia Borghese a Roma. L’artista ha impiegato molto tempo per realizzarla, ma ebbe fin da subito il consenso e l’approvazione da parte di tutti per il suo risultato. Nonostante il gruppo scultoreo ricrei un episodio della tradizione ellenica, Bernini ha inserito un cartiglio con i versi di Maffeo Barberini per conferirgli un tono più cristiano su una vicenda pagana. La resa artistica di Bernini ha raggiunto un eco molto importante nella storia dell’arte, al punto da essere citato anche da artisti e critici qualche secolo dopo. Ad esempio, lo studioso Winckelmann ritenne Apollo e Dafne, un raggiungimento del massimo splendore.

Ma conosciamo la storia di Apollo e Dafne?
Per comprendere al meglio l’opera di Bernini e ciò che può esprimere, è sempre bene conoscere la storia dalla quale proviene: la leggenda di Apollo e Dafne. Oggi è soprattutto ricordata per esser presente nelle Metamorfosi di Ovidio. La storia racconta di un amore non contrapposto tra Apollo, dio dell’Olimpo e figlio di Zeus, e Dafne, una ninfa. Il dio, una volta dichiaratosi, ha cercato in tutti i modi di inseguire Dafne, la quale però non voleva concedersi, al punto da chiedere aiuto a Madre Terra Gea. Ella accolse le richieste della ninfa e la trasformò in un albero di alloro per sempre. Da allora, Apollo considerò quell’albero sacro, portandosi sempre una corona sulla sua testa creata dai suoi rami.

Il tocco di Bernini
La genialità di Bernini fu quella di realizzare un momento cardine della storia dei protagonisti: la metamorfosi di Dafne. Infatti possiamo notare il corpo della ninfa che tende a mutarsi nell’albero. La straordinaria resa dei volti permette di comprendere gli stati d’animo dei due soggetti. Il volto di Apollo sembra quasi esplodere dalla felicità per aver finalmente raggiunto la donna che ama, ma è una felicità ingenua e inconsapevole perché la sua ninfa sta diventando un albero. Il viso di Dafne invece è in preda alla disperazione. Consapevole del fatto che la sua richiesta stava per essere esaudita, i suoi occhi rispecchiano quella tristezza consapevole, ma cosciente di quello che stava per avvenire.

Ti svelo un segreto
Solitamente l’episodio di Apollo e Dafne nella cultura cristiana è stato inserito per divulgare il messaggio di non abbandonarsi alle felicità temporanee e fugaci. Quello di Apollo era solamente un amore effimero che ha poi rovinato la castità di Dafne.
Un altro elemento importante riguarda l’alloro. Non è un caso che chi si laurea o è un uomo d’arte si cinge in testa una corona di alloro. Apollo, dio delle arti, consacrando il suddetto albero ha dato inizio a una lunga tradizione in cui tutti i letterati, intellettuali e poeti che raggiungono questo traguardo possono cingersi la testa con questa corona. Non è un caso che la laurea universitaria derivi proprio dal nome Lauro, alloro appunto.
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