Canestra di frutta
La Canestra di frutta di Michelangelo Merisi da Caravaggio
Nella città di Milano, la Pinacoteca Ambrosiana conserva un pezzo raro della storia dell’arte: La Canestra di frutta di Caravaggio.
Brevi pillole storiche
La Canestra di frutta è un’opera commissionata probabilmente dal Cardinal del Monte nel periodo in cui Caravaggio era a Roma. Si pensa che l’opera sia un dono per il Cardinal Federico Borromeo, che in quel periodo (intorno al 1607) risiedeva nella città eterna. La tradizione vuole che il Cardinale Borromeo abbia conosciuto di persona Caravaggio proprio in quel frangente.
Il quadro è stato trasportato a Milano ed esposto nella nuova Pinacoteca Ambrosiana, situata nei pressi della Biblioteca Ambrosiana, voluto dallo stesso Cardinale Borromeo nel momento in cui divenne arcivescovo di Milano.
Le sue parole sul quadro: Un quadro di lunghezza di un braccio, et di tre quarti all’incirca di altezza, dove in campo bianco è dipinto un Canestro di frutti parte ne rami con lor foglie, et parte spiccati da essi/fra questi vi sono due grappoli di uva, uno di bianca, et/l’altro di nera, fichi, mele, et altri di mano di Michele/Agnolo da Caravaggio.
Ti svelo un segreto
Il quadro di Caravaggio è una natura morta ed è un’immagine ripresa più volte per scopi diversi. Si può dire che rappresenta ad oggi una vera e propria iconografia. La riproposizione del quadro più famosa è sicuramente nelle ormai vecchie 100.000 lire dove sul fronte è presente il ritratto dell’artista e sul retro il quadro fin ora considerato.
Sicuramente la storia di questo quadro è legata al personaggio del Cardinal Federico Borromeo… Ma dove ricordiamo questo nome? Il cardinale milanese è anche uno dei protagonisti del romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
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