La città ideale
Una vera icona del Rinascimento
Il nostro esperto di misteri dell’arte, Roberto Langdone, è a Urbino, presso la Galleria Nazionale delle Marche per studiare uno dei quadri più iconici del Rinascimento: La città ideale. Qual è il suo vero significato?
Il tema della città
La storia dell’umanità ha sempre seguito e ammirato l’idea dell’urbanizzazione perfetta. Ma, specialmente durante il Rinascimento, il concetto di città ideale ha assunto una particolare forza. Nel mondo dell’arte abbiamo numerose testimonianze di dipinti raffiguranti piazze, città, palazzi completamente perfetti. Questo perchè il concetto di spazio ha riposto nuovamente l’attenzione dell’uomo a seguito di un periodo di transizione caratterizzato dal sistema feudale. Se ci facciamo caso, anche nell’antichità lo spazio era un concetto perno della società, dai greci ai romani.
Nel Rinascimento, la filosofia di Platone, con il suo concetto di città ideale, presee sempre più piede, al punto da instaurare un intenso dibattito. Da ciò scaturirono diversi temi in ambito artistico, architettonico e urbanistico rinascimentale. Per tale ragione, l’idea della città perfetta, risiedeva a pieni titoli in questi concetti, in cui si affermava nuovamente la centralità dell’uomo.

La città ideale di Urbino
Uno dei quadri più iconici è proprio quello conservato ad Urbino, nella Galleria Nazionale delle Marche. La perfezione della città in questo dipinto, lo ritroviamo attraverso la pavimentazione a scacchiera i cui edifici sono ben posizionati, come se fossero pedine. Le strutture architettoniche sono egualmente distanti l’una dall’altra e ubicati in maniera simmetrica e trasversale. Al centro spicca un edificio antico di forma circolare, per richiamare ancora una volta la perfezione, attraverso la forma geometrica del cerchio.
Le parole di Roberto Langdone
Riguardo questo quadro, ci sono due importanti annotazioni che richiamano la mia attenzione. La prima è che non è chiaro chi fosse l’autore, per cui è ignoto. La seconda è l’ubicazione del quadro, vale a dire Urbino. Trovo questi due elementi piuttosto connessi con il discorso della città ideale del Rinascimento. Il quadro mostra una città perfetta, ma utopistica. Mi piace pensare questo, anche riferendomi al suo autore, in quanto il concetto della perfezione e dell’utopia è ancor più accentuato. Infine Urbino, non è un caso che venga citata questo splendido borgo nel cuore delle Marche. Urbino rappresenta uno dei primi centri dove sono riaffiorate le arti, cuore pulsante del Rinascimento e borgo in cui sono vissute figure come Federico Montefeltro e il grande Raffaello.
Sembra quasi per tutte queste coincidenze ci aiutano sempre più ad avvicinarci a questo quadro, tanto perfetto quanto utopistico.