Cristo Morto

Andrea Mantegna e il suo Cristo Morto

A Milano, presso la Pinacoteca di Brera è esposto un’opera molto importante, quanto affascinante di Andrea Mantegna. Si tratta del Cristo Morto. Oggi cercheremo di darne una lettura più accurata e di condividere quel fascino tanto atteso.

Diamo brevi notizie storiche sul quadro!
Sul quadro abbiamo poche notizie certe. Sappiamo che Andrea Mantegna aveva realizzato l’opera per scopi di devozione personale. Per gli effetti e la profondità del quadro, il pittore dovrebbe averlo realizzato nel suo ultimo periodo. Si tratta del momento in cui soggiornava a Mantova. Dopo una serie di acquisti, sappiamo con certezza che nel XIX secolo il dipinto risiedeva già nell’Accademia di Brera a Milano. Da allora non si è più mosso!

È tempo di descrivere l’opera!
Il Cristo Morto di Andrea Mantegna è un vero esperimento a 360°. L’episodio ritratto è l’attimo in cui Cristo è stato deposto dalla croce e viene ricoperto di unguenti per poi essere sepolto. Andrea Mantegna ritrate il momento in cui cristo è sdraiato e ci sono i compianti. In particolare possiamo notare Maria, sua madre, e Giovanni, il suo apostolo che ha tanto amato.
La dimensione prospettica è fortemente accentuata e per la prima volta nella storia, vediamo un Cristo sdraiato, i cui piedi sono in primo piano. Ma non solo, il gioco prospettico è accentuato anche dalla forte presenza emotiva delle espressioni. Basta osservare i volti dei compianti, come sono fortemente evidenti e in preda alla tristezza! Il velo, che copre parzialmente Cristo è davvero sorprendente, perchè rende più realistico il momento! Persino il gioco di luce e la presenza della linea accentua il pathos.

Forse per la prima volta nella storia dell’arte, Cristo è stato ritratto nella sua forma più umana, ma allo stesso modo non manca la sua forma divina. Non parliamo più di un quadro che ritrae un momento tratto dal Vangelo. L’opera di Andrea Mantegna è un vero ritratto di Cristo.

Invito caldamente ad andarlo a vedere, ne vale davvero la pena!

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