Una scultura all’ingresso delle Fosse Ardeatine
A Roma, presso le Fosse Ardeatine, esiste un cancello sontuoso ad accoglierci. Non è un semplice ingresso, bensì un’opera artistica creata dal genio di Mirko Basaldella.
La tragica vicenda delle Fosse Ardeatine
Il 23 marzo 1944 il Gruppo di Azione Patriottica organizzò un attentato contro la compagnia militare tedesca, uccidendo 156 soldati. Il giorno successivo il capo della Gestapo Kappler, su ordine di Hitler, comandò l’uccisione di 10 uomini per ogni militare ucciso: 335 italiani. Furono prelevati dal carcere di Regina Coeli e da via Tasso per essere trucidati in una cava di pozzolana su via Ardeatina.

Il Memoriale
Al termine del conflitto, il governo italiano si impegnò ad erigere un monumento. Il comune di Roma bandì un concorso nazionale vinto da un gruppo di architetti e artisti romani, tra cui c’era anche Mirko Basaldella. Quest’ultimo si è occupato di realizzare i cancelli di tutto il monumentale.
Il Cancello principale è un rilievo a giorno a cerniera, così da intravedere il vuoto dell’interno. L’opera risulta come un fitto intreccio in cui i diversi elementi dialogano in modo dialettico con lo spazio. Questo genera un gioco di fuori e pieni, di contrazione ed espansione, evocando così una scena di feroce massacro. Gli elementi realizzati hanno un significato simbolico: gli archi assottigliati rappresentano i corpi slanciati o cadenti, armi e colpi di mitragliatrici; i tondi invece rappresentano le teste e i volti.

L’intento di Mirko Basaldella
L’artista non ha voluto esaltare epicamente con una rappresentazione artistica, quanto piuttosto realizzare un contesto mitico, con toni tragici. Ad occhi più esperti, guardando il cancello è possibile riscontrare una somiglianza con un altro noto artista contemporaneo: Pablo Picasso. In effetti il cancello si ispira al talento dell’artista catalano e in particolare all’opera più nota, vale a dire Guernica.