La cena di Emmaus per due!
Roberto Langdone e il mistero dei due quadri di Caravaggio
Roberto Langdone si trova di fronte ad un grande dilemma… Caravaggio ha dipinto due quadri aventi lo stesso soggetto: La Cena di Emmaus. Un quadro oggi è esposto alla National Gallery di Londra, l’altro invece alla Pinacoteca di Brera a Milano.
Il Mistero
È noto ormai che Caravaggio nel suo patrimonio artistico abbia creato soggetti ripresi dagli episodi della Bibbia e del Vangelo. Ma poche sono le rappresentazioni che ha realizzato aventi lo stesso soggetto. Come mai questa scelta? E perchè sembrano essere molto diversi tra loro?
L’Analisi
Indubbiamente i due dipinti sono stati realizzati in momenti differenti della vita di Caravaggio. Il quadro oggi esposto a Londra è del 1601, periodo in cui l’artista risiedeva a Roma ed era considerato uno dei pittori massimi della città. L’altro quadro, invece è del 1606, periodo in cui Caravaggio risiedeva nei pressi di Frosinone a seguito dell’accusa di omicidio nei confronti di Ranuccio Tomassoni. È probabile che le sue vicende personali abbiano influenzato sull’operato dei due quadri?
Le parole di Roberto Langdone
Prima di poter dare una risposta al caso, è necessario osservare i due quadri a livello tecnico.
Il quadro del 1601 presenta un Cristo giovane e sbarbato, come da iconografia paleocristiana e la luce illumina i gesti drammatici e le vesti dei protagonisti. Cristo è in pieno splendore, realmente vivo, ma non riconoscibile. I gesti plateali sembrano quelli di una scena quasi teatrale!
Il quadro del 1606 presenta una situazione piuttosto diversa. La scena sembra quasi più raccolta, più familiare. La narrazione è chiara e ha pochissimi particolari. L’intimità è percepita dalla presenza del discepolo che noi vediamo alle spalle: le sue braccia aperte, non sono un gesto plateale, ma sembrano accennare alla preghiera. L’apparizione di Cristo, barbato e quasi in penombra è compensata dall’illuminazione della tavola, imbandita di pane e vino… Cristo risorto non è lui il vero protagonista, ma la tavola, il suo corpo e il suo sangue.
Indubbiamente i due dipinti sono lo specchio dei sentimenti dell’artista. Il primo quadro è la dimostrazione di ciò che Caravaggio è in grado di fare, rappresentato in particolare modo da quel Gesù sbarbato. Il secondo quadro, è più meditativo e rispecchia il periodo piuttosto negativo che il pittore stava vivendo. Il volto di quel Cristo sembra ancora sofferente, testimoniato dalla presenza della barba incolta…
Ecco uno dei tanti talenti di Caravaggio: riuscire a trasmettere i suoi sentimenti anche descrivendo un episodio del Vangelo…