La cupola della Roccia

Cosa nasconde la Cupola della Roccia?

Roberto Langdone è a Gerusalemme per esaminare un caso noto agli storici, ma soprattutto ai teologi e filosofi: la Cupola della Roccia.

Il Mistero

La cupola della roccia è uno di quei classici esempi di edificio che raccoglie numerose tradizioni, da quelle religiose a quelle storiche, da quelle artistiche a quelle architettoniche. Ad oggi rimane uno dei santuari più importanti della storia dell’uomo. Infatti questo edificio è molto importante per le tre fedi monoteiste: ebraismo, cristianesimo ed islamismo.  Per tale ragione, nella storia ci sono stati numerosi conflitti “in nome della fede” che avevano anche lo scopo di “conquistare” questo santuario. Ma cosa la rende così unica?

Analisi

La Cupola della Roccia è sicuramente figlia di una città come Gerusalemme che ha visto nascere, crescere e combattere le tre più importanti fedi monoteiste. Ha origine antichissime. Infatti  fu costruita tra il 687 e il 691, durante l’era degli Omayyadi, uno dei periodi più belli del califfato, in cui arte e cultura padroneggiavano nel Medio Oriente. L’obiettivo del califfo al-Malik era quello di contrastare la bellezza della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, attraverso una costruzione di un santuario che desse grande ammirazione e che celebrasse l’Islam sulle altre fedi. Non è forse un caso che la sua ubicazione fosse nell’area dell’antico Tempio di Gerusalemme, luogo sacro per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, oltre che essere il punto più alto della città. Inoltre dal punto di vista artistico ritroviamo una serie di similitudini architettoniche e ornamentali tipiche dell’arte bizantina. Cosa è riuscito a creare al-Malik?

Le parole di Roberto Langdone 

La Cupola della Roccia è un vero splendore. Il califfo al-Malik è riuscito a creare un santuario per i musulmani, ma attraverso l’arte e l’architettura vicina all’Occidente, ha attratto anche gli occhi del mondo intero. 

Il santuario preserva una roccia storica. Secondo la tradizione è la roccia sulla quale Abramo stava per compiere il sacrificio a suo figlio Isacco e Maometto compì il suo viaggio notturno in cielo, come recita il Corano. Fin qui possiamo già dire che la tradizione unisce le tre fedi monoteiste, ma c’è di più! Il richiamo all’arte bizantina, attraverso una architettura di pianta ottagonale e centrale e gli ornamenti realizzati con splendidi mosaici, supporta l’idea del califfo ,di voler stupire i suoi sudditi attraverso l’arte.  Tutti oggi, andando a Gerusalemme sono attratti dal “sole” riflesso dalla cupola d’oro di questo straordinario santuario.
Il risultato è un edificio dallo “scheletro” bizantino riadattato allo stile islamico. Un vero e proprio scrigno all’interno della città di Gerusalemme, un luogo davvero unico. Il califfo è stato perspicace nel saper usare i gusti ornamentali in voga in quel tempo per riadattarli al suo contesto. 

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