La tempesta

Roberto Langdone e il mistero dell’opera La tempesta di Giorgione

Roberto Langdone è a Venezia, presso le Gallerie dell’Accademia per esaminare una delle opere più enigmatiche della storia dell’arte italiana: La tempesta di Giorgione.

Il Mistero
L’opera sembra non avere una connessione tra titolo è soggetto.  Nel quadro, la tempesta c’è, ma sembra essere in secondo piano dalla presenza dei due soggetti umani: a sinistra la figura maschile appoggiata al bastone, a destra la figura femminile che allatta un bambino. È possibile che ci sia un legame? Il quadro vuole esprimere un messaggio intrinseco?

L’analisi
Analizzando l’opera forse è possibile comprendere il legame tra soggetti è tema:

  • i due soggetti in primo piano, descritti precedentemente, sembrano assorti nei loro pensieri, non c’è interazione tra loro e sono situati intorno a delle rovine;
  • al centro dei due personaggi, un fiume costeggia una città passando sotto un ponte, che sta per essere investito da una tempesta.

Apparentemente, tramite la descrizione dell’opera sembra non esserci una connessione con tutti gli elementi del quadro, a meno che non ci sia qualche riferimento allegorico…

Le parole di Roberto Langdone

La tempesta di Giorgione rimane una delle opere più enigmatiche e affascinanti della storia dell’arte. Azzarderei dicendo anche che sembra magica la sua collocazione a Venezia, città ricca di storie e misteri.

Prima di procedere, è fondamentale sapere che il quadro di Giorgione è un primo esempio dal punto di vista stilistico: non ci sono suggerimenti esterni, ed è la prima volta che un quadro non ha una minuzia descrittiva.

Per quanto riguarda il suo messaggio intrinseco, purtroppo non ci sono tesi sufficientemente provate per confermarle. C’è chi fa riferimento alla tematica allegorica della Forza e della Carità; chi fa riferimento alle teorie neoplatoniche; chi invece prende ispirazione attraverso le Sacre Scritture; ecc ecc.

A me, piace esser coinvolto nelle ipotesi di questo genere, perchè vengo travolto da un fiume di riflessioni, che però spesso sfocia in conclusioni banali e non inerenti al tema vero e proprio del quadro. Mi limito citando una bella riflessione Giulio Carlo Argan che condivido pienamente: nonostante i tanti misteri, il quadro esprime in maniera evidente un legame tra natura e humanitas. Questo costituisce una poesia: la poesia di Giorgione!
Vi invito a osservala dal vivo a Venezia: l’opera è davvero straordinaria!

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