Ritratto di Signora

Il Ritratto di Signora di Klimt

Nella nostra raccolta di articoli dedicati ai quadri di Klimt in Italia, abbiamo esaminato la Giuditta II di Venezia e le Tre età di Roma. Manca il terzo quadro, vale a dire il Ritratto di Signora, conservato a Piacenza. Non ci soffermeremo sulla storia del ritrovamento, bensì sul mistero che a portato al riconoscimento del quadro attribuito al noto artista.

Dal 1917 al 1996
Il quadro fu realizzato agli inizi del primo ventennio del XX secolo e successivamente fu acquistato nel 1925 dal noto gallerista milanese Luigi Scopinich. L’opera fu esposta presso la Galleria Ricci Oddi a Piacenza. Da allora, solamente nel 1996, tramite un occhio attento della laureanda Claudia Maga fu certificata la paternità di Klimt.

Com’è nata l’intuizione della paternità del quadro?
Non stiamo esagerando quando parliamo di una autentica intuizione alla Sherlock Holmes. Il caso de Il Ritratto di Signora può essere adatto come protagonista di libri gialli e di misteri. La studentessa durante una serie di analisi riguardo i ritratti di donna, si imbatte nel quadro di Klimt. La sua acuta mente però, ricorda un altro esempio klimtiano molto simile, ma che però è stato perduto. Si tratta di un altro ritratto di signora, ma questa volta con la presenza di un cappello. Questo quadro, oggi perduto, è però stato riprodotto nei volumi dei Grandi Classici dell’Arte. Il solo confronto avrebbe potuto mettere a tacere numerose critiche. In realtà anche un’analisi a raggi x dimostra la paternità del quadro!

Le parole di Roberto Langdone
Non servono commenti per questo caso! A volte anche quadri perduti ritornano a galla e rispondo a domande importanti. In questo caso, il quadro riprodotto sui libri, ha dimostrato la paternità de Il Ritratto di Signora, e fortunatamente possiamo con piacere affermare che un terzo Klimt è in Italia. Riguardo la sua sparizione e il suo ritrovamento, siamo ben lieti di accogliere nuovamente il quadro. Finalmente abbiamo il piacere di ammirarlo nuovamente nel posto che gli spetta.

Per i più curiosi, lascio il link della Galleria Ricci Oddi per poter leggere con più precisione tutta la storia dell’analisi del quadro!

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