Il ritratto d’uomo di Antonello da Messina conservato a Palazzo Madama a Torino
Il ritratto d’uomo di Antonello da Messina del 1476 rappresenta una vera icona della ritrattistica del Rinascimento italiano. Oggi il quadro è esposto a Palazzo Madama a Torino.
Brevi pillole di storia
Il quadro raggiunge Torino solamente nel 1935, acquistato a Milano, dopo una serie di dispute avvenute contro la Municipalità di Milano. In precedenza infatti, dal 1850, il quadro era in mano della collezione Trivulzo nel capoluogo lombardo e prima ancora era situato a Firenze, presso la Galleria Rinuccini.

La vera novità nella ritrattistica
Il ritratto realizzato da Antonello è una vera icona, per colui che fu definito come l’interprete dell’ars nova fiamminga. Il soggetto si mostra con fierezza e ci guarda con fermezza e un pizzico di ironia. La vera qualità che valorizza il quadro è l’incredibile realismo nordico dei dettagli, tipico della pittura fiamminga, che si incontra con la spazialità rigorosa del Rinascimento italiano. Il soggetto si pone di taglio a tre quarti a mezzo busto, con uno sfondo scuro e la testa girata verso destra con gli occhi diretti verso lo spettatore.
Ti svelo un segreto
Anche in questo caso, come in molti ritratti di Antonello da Messina si è cercato di comprendere chi fosse il soggetto del quadro. C’è chi lo declina come un uomo d’affare o un furbo milanese o addirittura come un traumatizzante ritratto di un mafioso. Curioso è il connubio tra questo ritratto è un quadro di Lucio Fontana. Il legame lo cita il critico d’arte Vittorio Sgarbi in questi tagli che sono piuttosto simili a quello delle pieghe della veste del soggetto… Davvero incredibile.