Il primo gruppo scultoreo politico
Il nostro esperto Roberto Langdone è a Napoli, presso il Museo Archeologico Nazionale per studiare il caso relativo al gruppo scultoreo noto a tutti come I Tirannicidi. Come mai è tanto noto?
La storia dei Tirannicidi
La scultura di origine greca ritrae due personaggi ateniesi, Armodio e Aristogitone. I due giovani, secondo la storia, hanno ucciso il tiranno di Atene Ipparco, della famiglia dei Pisistrati. La vicenda ha avuto una profonda risonanza nei secoli in quanto i due personaggi avrebbero così posto fine alla tirannide nella città ateniese. Questo evento politico si mutò in una leggenda, identificando i due ragazzi come martiri per la libertà ateniese.

La fama del gruppo scultoreo
La nota copia romana conservata a Napoli è molto importante per la storia dell’arte, in quanto per la prima volta nella storia dell’Antica Grecia, è stato realizzato un gruppo scultoreo che non ritraeva un dio o un imperatore/governatore, bensì due ragazzi del popolo che hanno lottato per la democrazia. L’intero corpo statuario è stato realizzato da Antenore e fu concepito per essere visto a 360°. Infatti questo lavoro doveva essere esposto al centro della piazza.
I Tirannicidi
L’intera scultura ha un valore importante perché sancisce il cambiamento di stile nell’arte, da quello arcaico a quello severo. I soggetti sono rappresentati nell’atto dell’assassinio al tirannide. Entrambi vestono una folta barba e sfoderano le spade con braccia tese e possenti.

Le parole di Roberto Langdone
I Tirannicidi rappresentano un vero caso di arte politica. Per la prima volta nella storia abbiamo una riproposizione artistica di soggetti del popolo. È incredibile come, ancora una volta, Atene abbia dato voce alla sua democrazia elogiando e mitizzando coloro che hanno messo fine alla tirannide. Ecco il suo vero mistero che affascina gli occhi del visitatore quando si trova al cospetto del gruppo scultoreo. Un consiglio è di guardarla a tutto tondo perchè solo così possiamo percepire l’aria che respirava un ateniese quando raggiungendo l’agora si trovava dinanzi alla monumentale statua che rappresentava una vera vittoria della democrazia.