Un pittore dimenticato

Roberto Langdone e il mistero sul pittore Giuseppe Arcimboldo

Roberto Langdone è alle prese con un mistero legato all’artista Giuseppe Arcimboldo e alla sua pittura.

Il mistero
Tipico pittore del Manierismo, Giuseppe Arcimboldo è stato un pittore riscoperto solo nel ‘900 attraverso i surrealisti, i quali hanno tratto la loro ispirazione guardando le sue opere.
Arcimboldo è ricordato soprattutto per i suoi ritratti piuttosto stravaganti. Combinando i diversi oggetti, il pittore ricreava il volto del ritratto. Semplice caricatura oppure c’è molto di più?

L’analisi
L’argomento può risultare banale, ma in realtà può facilmente trasportarci in argomenti che fuoriescono dall’arte e dalla storia. Il caso forse andrebbe analizzato con un focus più mirato, andando di quadro, in quadro e capire bene la ragione degli oggetti utilizzati da Arcimboldo per i ritratti. Sommariamente potremmo dire che sono stati messi senza una ragione precisa, ma notanto il soggetto del ritratto, gli oggetti richiamano la persona o l’allegoria rappresentata. Che nesso c’è?

Le parole di Roberto Langdone

Giuseppe Arcimboldo sicuramente è stato un pittore  che ha anticipato i tempi. Oggi potremmo definirlo come qualcuno che è riuscito a rappresentare il grottesco. Le sue figure rappresentate attraverso altri oggetti non sono mai un caso.

Basta guardare l’opera le “Stagioni” rappresentando in forma umana quattro ritratti attraverso le forme vegetali tipiche di ciascuna stagione. Semplice casualità? Assolutamente no. Arcimboldo era un uomo di cultura, per cui riusciva attraverso l’apparente caricatura anche a trasmettere un secondo messaggio al ritratto. 

Concludendo, Giuseppe Arcimboldo è stato interprete della cultura magico-cabalistica, interpretando secondo alcuni storici del XX secolo i surrealisti. 

Incredibile no?

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