Un selfie dipinto!

Roberto Langdone e il mistero dei ritratti di Rembrandt

Roberto Langdone è in viaggio in tutta Europa per studiare un caso emblematico… I numerosi autoritratti di Rembrandt.

Il Mistero
È noto ormai che il pittore olandese Rembrandt facesse molti autoritratti. I più noti sono presenti nei musei più importanti del mondo. Se fosse vissuto nella nostra epoca, poteva definirsi un vero e proprio influencer, tramite i suoi “selfie”. La particolarità sono proprio i suoi autoritratti, in quanto la precisione e i dettagli rendono i suoi quadri unici. Com’è riuscito a creare numerosi autoritratti, tutti ben realistici?

L’Analisi 
Osservando numerosi autoritratti del pittore, notiamo oltre alla straordinaria sottigliezza e attenzione nei dettagli, anche un particolare non poco differente. In tutti i suoi quadri, il suo sguardo non è mai diretto. Il soggetto, infatti guarda da un’altra parte. Può essere la chiave per spiegare la ragione su come realizzava i suoi autoritratti?

Le parole di Roberto Langdone

Rembrandt è un pittore straordinario e ciò lo dimostrano le sue innumerevoli opere. Il caso dei suoi numerosi autoritratti è davvero fantastico!

Secondo il pittore Francis O’Neill, Rembrandt utilizzava un sofisticato sistema di specchi, che gli permetteva di proiettare la sua immagine su una superficie su cui poi potevano essere tracciati i contorni.  La suggestiva ipotesi, viene spiegata anche tramite un altro dettaglio. Nell’Olanda del XVII secolo c’erano i migliori specchi sul mercato e inoltre lo sguardo del soggetto dipinto non è mai diretto, ma guarda altrove proprio perchè il pittore seguendo il sistema utilizzato, guardava gli specchi e non dritto.

La suggestione di Francis O’Neill è ancora in fase di studio e va contro la teoria degli storici dell’arte i quali pensano che Rembrandt disegnasse sempre a mano… 

Quale sarà la verità? Per il momento gustiamoci questi quadri con la consapevolezza che il pittore, o a mano o tramite un ingegnoso sistema abbia creato quadri bellissimi!

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